In passato (almeno per me) si creavano le zone in base a %FTP o altro parametro preso in considerazione. Dove i parametri di riferimento sono unici e fissi, ricavati da vari test.
Attualmente (almeno per me) creo zone in base al risultato che si vuole ottenere da un determinato esercizio e/o zona allenante.
Questo cambio di metodo è determinante per assicurare una estrema personalizzazione della somministrazione dell’allenamento, in termini di intensità, volume, alimentazione e integrazione.
Faccio degli esempi per farmi capire:
Una zona di allenamento VO2max potrebbe essere compresa tra il 105% e il 120% della soglia anaerobica / FTP (chiamata anche Z5), il problema è che FTP non è VO2max e non è una relazione fissa ed uguale a tutti.
Con un’intensità di allenamento del 120% dell’FTP, un atleta può essere il 10% al di sotto della sua intensità VO2max mentre un altro atleta può essere del 10% al di sopra della sua intensità VO2max.
atleta A
· 120% FTP
· 90% VO 2 potenza massima
atleta B
· 120% FTP
· 110% VO 2 potenza massima
In questo esempio, diventa chiaro che gli atleti A e B avranno uno stimolo di allenamento diverso sul sistema energetico aerobico quando entrambi pedalano alla stessa percentuale di FTP. Quindi se si vuole creare un intervallo VO2max in cui l’atleta si alleni ad un’intensità prossima alla potenza VO2max, l’intensità non dovrebbe essere basata su una
percentuale di FTP/soglia anaerobica, ma alla sua reale capacità VO2max. Per cui la Z5 deve essere creata su +-10 del suo valore VO2max.
Altro esempio potrebbero essere: una zona di allenamento “Brucia grassi” basata su una percentuale di FTP o Passo medio sulla corsa o nuoto, non potrà mai essere precisa. La zona “Brucia grassi”, deve essere creata su +-10 del valore FATMAX dell’individuo, solo così siamo sicuri di centrare l’obiettivo dell’allenamento proposto.
Potrei farne tanti altri. Per sintetizzare non bisogna creare una zona di allenamento in % del parametro fisso scelto (soglia anaerobica, record personale, etc.), ma per ogni obiettivo di zona partire da un parametro diverso collegato all’obiettivo di quella zona, FATMAX per zona “brucia grassi”, VO2max per zone che allenano il VO2max, Soglia aerobica per la zona che allena la soglia aerobica, etc. È evidente che questo è il vero metodo per personalizzare l’allenamento.
Lavorando in questo modo si possono determinare altri parametri importantissimi, anche prima che l’allenamento sia eseguito. Anticipando e prevenendo alcune situazioni.
Considerare, ad esempio, quanta energia brucia l’atleta nella zona di allenamento che abbiamo creato. Forse vuoi anche sapere da dove viene quell’energia. Quindi scegli le metriche di output aggiuntive:
· Consumo di energia in kcal all’ora
· Combustione di carboidrati in grammi all’ora
· Combustione dei grassi in grammi all’ora
Queste metriche di output aggiuntive sono collegate al profilo metabolico di un atleta e sono quindi altamente individuali. Con queste informazioni aggiuntive sulla zona di allenamento, ora puoi creare un piano di integrazione che corrisponda all’intensità della zona di allenamento.
Si può determinare quanti carboidrati integrare per mantenere l’intensità scelta. Oppure conoscere i grassi “bruciati” per avere un controllo sulla composizione corporea. Metriche che con i vecchi metodi è impossibile da avere